Road to Istanbul (08 luglio 2012)
Alcuni amici lambrettisti hanno compiuto l'impresa di andare fino in Turchia in lambretta, in occasione dei 50 anni del Raid Trieste-Istanbul. Tappa obbligatoria per un incontro e una polpetta presso la nostra sede.
Qui sotto trovate quanto ci scrive l'amico Emilio:
" Io e i miei compagni di viaggio non finiremo mai di ringraziarvi per la
splendida accoglienza!!! Sapere che ci sono degli amici lambrettisti anche
all'estremo confine di nord-est dello stivale fa molto piacere.
Purtroppo non abbiamo potuto fermarci molto perchè avevamo una tabella di
marcia da rispettare e con i nostri fantastici mezzi sai quando parti ma la
sorpresa è sempre dietro l'angolo.
Un ringraziamente particolare va al simpatico e generoso oste!!!!
Comunque è filato quasi tutto liscio ed in sei giorni siamo arrivati alla
meta. Il tutto è riportato nel forum (scooterdepoca.com).
La soddisfazione di essere arrivati ad
Istanbul con mezzi che erano stati costruiti per permettere agli italiani del
dopo guerra di recarsi al lavoro ed eventualmente di effettuare qualche piccola
gita fuori porta è stata grande. Alla faccia di tutti gli scettici che non
credevano che tutto ciò fosse possibile. Ovviamente non è stata una passeggiata
e ne eravamo consapevoli. la preparazione dll'evento ci ha portato via
l'autunno, l'inverno e la primavera inoltrata per preparare il percorso,
cercando di fare in modo che fosse il più fedele possibile all'originale di 50
anni prima. La nostra fonte primaria è stata la mappa che il papà di Giancarlo
Valla aveva preparato nel lontano 1962.
Tutti i paesi attraversati erano
segnati con puntine da disegno!
Trovato il percorso è venuto il momento della preparazione dei motori e delle
lambrette in generale con lunghe percorrenze per testarne l'affidabilità, poi
ci siamo occupati della lista dei pezzi di ricambio e degli attrezzi, basandoci
sulle nostre esperienze e sentendo altri che avevano effettuato lunghi viaggi
con le lambrette.
Molto tempo c'è voluto per trovare il giusto compromesso tra l'esigenza di
avere molti pezzi di ricambio (più per precauzione che per il reale bisogno..)
ed il carico effettivo che le moto erano in grado di sopportare e le
conseguenti scelte tecniche per l'assetto dei carichi, il tipo di portapacchi
da utilizzare e le borse per trasportare bagagli e materiali. Infine, ma non
per questo meno importante, la preparazione dei documenti necessari per
attraversare ben 7 stati e cioè passaporti, carte identità valide per
l'espatrio, tessere sanitarie e convenzioni varie, assicurazioni personali e
delle moto, carta verde, ecc.
Vedere i minareti di Istanbul ci ha fatto dimenticare tutte le nottate di
discussioni, preparativi e quant'altro.
E non dimentichiamo che è stato impegnativo anche il ritorno di oltre 1000 km
in sella ai nostri destrieri ormai stanchi, sporchi ed acciaccati!!! Per non
parlare dei piloti!! ed infine l'allucinante viaggio di circa 25 ore, senza mai
poter dormire in modo decente, su un traghetto sporco e maleodorante!
Personalmente mi ci sono voluti almeno 5 giorni per riprendermi, una volta
passato l'effetto dell'adrenalina!!!
Ma sarei pronto a rifare tutto.
Un caro abbraccio a tutti voi!!!"
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